The Sexual Life of Catherine M.
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La Vie sexuelle de Catherine M. est un récit autobiographique écrit par Catherine Millet. Traduit en 44 langues, vendu à 800 000 exemplaires en France et 2 500 000 exemplaires dans le monde, ce livre a été lʼun des scandales et des succès littéraires de lʼannée 2001.
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The Sexual Life of Catherine M. by the art critic Catherine Millet was published in the author's native French in 2001. An English translation by Adriana Hunter was published in 2002. Sexual Life was the subject of mild controversy on both sides of the Atlantic. It was reviewed by Edmund White as "the most explicit book about sex ever written by a woman." The book won the Prix Sade in France.
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La vita sessuale di Catherine M. è un romanzo di letteratura erotica parzialmente autobiografico, scritto dalla curatrice e critica d'arte . Pubblicato per la prima volta nel 2001, è distribuito in italiano dalla Arnoldo Mondadori Editore. È stato considerato da Edmund White come "il libro più esplicito sul sesso mai scritto da una donna". Il testo ha un forte contrasto tra il soggetto (spesso molto crudo nelle descrizioni, in cui la sessualità è ritratta nella più assoluta attenzione ai dettagli) e la forma (un registro di lingua volentieri sostenuto, preciso e chirurgico).
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La vita sessuale di Catherine M.
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Cover of French paperback edition
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Adriana Hunter
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La Vie sexuelle de Catherine M. est un récit autobiographique écrit par Catherine Millet. Traduit en 44 langues, vendu à 800 000 exemplaires en France et 2 500 000 exemplaires dans le monde, ce livre a été lʼun des scandales et des succès littéraires de lʼannée 2001.
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The Sexual Life of Catherine M. by the art critic Catherine Millet was published in the author's native French in 2001. An English translation by Adriana Hunter was published in 2002. Sexual Life was the subject of mild controversy on both sides of the Atlantic. It was reviewed by Edmund White as "the most explicit book about sex ever written by a woman." The book won the Prix Sade in France.
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La vita sessuale di Catherine M. è un romanzo di letteratura erotica parzialmente autobiografico, scritto dalla curatrice e critica d'arte . Pubblicato per la prima volta nel 2001, è distribuito in italiano dalla Arnoldo Mondadori Editore. È stato considerato da Edmund White come "il libro più esplicito sul sesso mai scritto da una donna". L'autrice si propone di raccontare nel dettaglio tutte le esperienze sessuali che ha avuto nel corso della propria vita. Queste sono distribuiti in quattro capitoli, intitolati rispettivamente "Il numero", "Lo spazio", "Lo spazio raccolto" e "Particolari", per evitare una narrazione cronologica (fonte di distorsione secondo la narratrice). Il testo ha un forte contrasto tra il soggetto (spesso molto crudo nelle descrizioni, in cui la sessualità è ritratta nella più assoluta attenzione ai dettagli) e la forma (un registro di lingua volentieri sostenuto, preciso e chirurgico). In alcuni sviluppi, il libro può essere paragonato ad un processo, in cui l'autore distribuisce più micro-analisi, non esitando ad analizzare, teorizzare e giudicare le sue esperienze. La vicenda entra molto rapidamente in tema, con un episodio di sesso di gruppo in cui la donna protagonista dichiara: "mi piace succhiare i cazzi degli uomini". "Per un buon quarto del tempo la narrazione è pura e semplice pornografia; per il resto del tempo è una ruminazione sulla natura del desiderio e del piacere e nei riguardi dell'esperienza di vivere una vita specificamente disposta a lasciare il desiderio e il piacere avere la loro strada liberamente aperta. È eccitante, esplicito, seccamente divertente e talvolta estremamente sconcertante. L'unica cosa veramente sconvolgente su di esso è che è stato scritto da una donna eterosessuale e non un uomo gay". Il libro vuole essere una sorta di memoriale in cui la Millet descrive le orge da lei frequentate con un massimo di centocinquanta persone, in cui lei avrebbe avuto dei rapporti sessuali con circa un quarto dei presenti. Si discute anche se il sesso all'aperto sia migliore nei paesi di campagna o nei contesti urbani, ma anche il perché non avrebbe mai potuto diventare una prostituta.La Millet scrive infine che lei stessa vive in un matrimonio aperto con un uomo dal 1970, che comprende il suo amore per il sesso con partner multipli.
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