Rockaby

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Rockaby is a short one-woman play by Samuel Beckett. It was written in English in 1980, at the request of Daniel Labeille, who produced it on behalf of Programs in the Arts, State University of New York, for a festival and symposium in commemoration of Beckett's 75th birthday. The play premiered on April 8, 1981, at the State University of New York at Buffalo, starring Billie Whitelaw and directed by Alan Schneider. A documentary film, Rockaby, by D. A. Pennebaker and Chris Hegedus records the rehearsal process and the first performance. This production went on to be performed at the Annex at La MaMa Experimental Theatre Club, and, in December 1982, at the Cottesloe, Royal National Theatre, London. rdf:langString
Rockaby ['rakəbai] ist ein kurzer Einakter, den Samuel Beckett 1980 für die State University of New York schrieb. Diese wollte ein Symposium zum 75. Geburtstag Becketts veranstalten und hatte ihn um einen Beitrag gebeten. Rockaby wurde am 8. April 1981 unter der Regie von Alan Schneider in Buffalo uraufgeführt. rdf:langString
Dondolo (in lingua inglese Rockaby) è un dramma breve in un atto unico scritto nel 1980 dal drammaturgo irlandese Samuel Beckett e stampato per la prima volta nel 1981. Come negli ultimi lavori beckettiani la forza evocativa scaturisce dall'inazione, sottolineata dal movimento meccanico della vecchia sul dondolo determinato meccanicamente e non da lei, in un continuo ripetersi di frasi che sottolineano l'incessante fluire del tempo e delle cose. rdf:langString
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rdf:langString Rockaby ['rakəbai] ist ein kurzer Einakter, den Samuel Beckett 1980 für die State University of New York schrieb. Diese wollte ein Symposium zum 75. Geburtstag Becketts veranstalten und hatte ihn um einen Beitrag gebeten. Rockaby wurde am 8. April 1981 unter der Regie von Alan Schneider in Buffalo uraufgeführt. Der Titel spielt auf ein etwas derb humoriges englisches Kinderlieds mit dem Titel Rock-a-bye Baby an, dessen populärste Version, ähnlich wie das deutsche Gegenstück „Hoppe, hoppe, Reiter“ damit endet, dass ein Baby von einem Baum fällt, weil der Ast bricht, auf dem seine Wiege stand: „Rock-a-bye baby, on the treetop, / When the wind blows, the cradle will rock, / When the bough breaks, the cradle will fall, / And down will come baby, cradle and all.“
rdf:langString Rockaby is a short one-woman play by Samuel Beckett. It was written in English in 1980, at the request of Daniel Labeille, who produced it on behalf of Programs in the Arts, State University of New York, for a festival and symposium in commemoration of Beckett's 75th birthday. The play premiered on April 8, 1981, at the State University of New York at Buffalo, starring Billie Whitelaw and directed by Alan Schneider. A documentary film, Rockaby, by D. A. Pennebaker and Chris Hegedus records the rehearsal process and the first performance. This production went on to be performed at the Annex at La MaMa Experimental Theatre Club, and, in December 1982, at the Cottesloe, Royal National Theatre, London.
rdf:langString Dondolo (in lingua inglese Rockaby) è un dramma breve in un atto unico scritto nel 1980 dal drammaturgo irlandese Samuel Beckett e stampato per la prima volta nel 1981. Come negli ultimi lavori beckettiani la forza evocativa scaturisce dall'inazione, sottolineata dal movimento meccanico della vecchia sul dondolo determinato meccanicamente e non da lei, in un continuo ripetersi di frasi che sottolineano l'incessante fluire del tempo e delle cose. Ad accentuare la situazione di straniamento contribuisce la pronuncia delle parole del dramma, recitate dalla voce registrata della donna, mentre quest'ultima si limita a dire, ad intervalli, la parola "Ancora", determinando la continuazione del monologo della voce e l'oscillazione del dondolo sul quale è seduta. Con questo testo, soprattutto a seguito della regia di Peter Brook e Marie-Hélène Estienne con l'interpretazione di Kathryn Hunter, si rivela l'umorismo di Beckett, in un territorio desolato che sembra la vita, ma impone il gioco dell'arte del teatro. Tutto ciò che a una prima lettura sembra desolazione, morte e straniamento, in realtà nell'azione scenica si rivela un delicatissimo movimento di variazioni e umori, di situazioni psicologiche differenti, di significati alti e di buffi sketch quotidiani. Rockaby è un "dondolo", un'apparente ripetizione e oscillazione di punti di vista, di umori, di "energie", nonché, come sempre in Beckett, l'occasione di mostrare al pubblico quanto c'è di possibile per l'uomo nel tempo e nello spazio angusto della vita, quanto c'è di luminoso e divertente nella variazione e nella ripetizione dei medesimi atti e delle parole. Un assurdo vivo e perfettamente credibile, un meccanismo che gioca a lato della macchinetta inesorabile della ragione privata davanti alle figurazioni e alle immagini della vita, ai materialismi e ai conformismi; un atto contro la meccanicità dell'esistenza. L'occasione per l'attrice di praticare un esercizio raffinato e complesso, fatto della capacità di variare e trovare nuove risorse. Un'arte che supera le angosce o che, in ogni caso, sa giocare con esse con autoironia e profonda commozione.
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