Recovery of Aristotle

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La redécouverte d'Aristote est la période historique allant du milieu du XIIe au XIIIe siècle, durant laquelle la plupart des livres d'Aristote ont été redécouverts, traduits du grec ancien au syriaque ou au latin, et copiés massivement, au cours du Moyen Âge. La redécouverte a duré environ un siècle, permettant l'émergence d'une quarantaine d'ouvrages, formant le Corpus aristotelicum. La récupération des textes d'Aristote est considérée comme une période majeure de la philosophie médiévale, menant à l' aristotélisme. rdf:langString
The "Recovery of Aristotle" (or Rediscovery) refers to the copying and translating of most of Aristotle's tractates from Greek or Arabic text into Latin, during the Middle Ages, of the Latin West. The Recovery of Aristotle spanned about 100 years, from the middle 12th century into the 13th century, and copied or translated over 42 tractates (see: Corpus Aristotelicum), including Arabic texts from Judeo-Arabic philosophers, where the previous Latin versions had only two tractates in general circulation: Categories and On Interpretation (De Interpretatione). Translations had been due to several factors, including limited techniques for copying books, lack of access to the Greek texts, and few people who could read ancient Greek, while the Arabic versions were more accessible. The recovery of rdf:langString
Il recupero delle opere di Aristotele fu un fenomeno di ricezione culturale del pensiero aristotelico che si realizzò nell'Occidente latino, in epoca medievale, attraverso la copia o la traduzione in latino della maggior parte (circa il 95%) delle opere aristoteliche dal greco o dall'arabo. Il recupero durò all'incirca un secolo, dalla metà del XII fino alla metà del XIII secolo, e determinò la copia o la traduzione di oltre 42 testi, compresi alcuni scritti in arabo dei Mori, mentre invece le precedenti versioni latine contemplavano la diffusione di due sole opere: le Categorie e Sull'Interpretazione (De Interpretatione). rdf:langString
rdf:langString Redécouverte d'Aristote
rdf:langString Recupero delle opere di Aristotele nell'Occidente latino
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rdf:langString The "Recovery of Aristotle" (or Rediscovery) refers to the copying and translating of most of Aristotle's tractates from Greek or Arabic text into Latin, during the Middle Ages, of the Latin West. The Recovery of Aristotle spanned about 100 years, from the middle 12th century into the 13th century, and copied or translated over 42 tractates (see: Corpus Aristotelicum), including Arabic texts from Judeo-Arabic philosophers, where the previous Latin versions had only two tractates in general circulation: Categories and On Interpretation (De Interpretatione). Translations had been due to several factors, including limited techniques for copying books, lack of access to the Greek texts, and few people who could read ancient Greek, while the Arabic versions were more accessible. The recovery of Aristotle's texts precipitated the scholastic movement of medieval philosophy, leading to Aristotelianism. Because some of Aristotle's newly translated views discounted the notions of a personal God, immortal soul, or creation, various leaders of the Catholic Church were inclined to censor those views for decades, such as lists of forbidden books in the Condemnations of 1210–1277 at the University of Paris. Meanwhile, Thomas Aquinas (c.1225–1274), at the end of that time period, was able to reconcile the viewpoints of Aristotelianism and Christianity, primarily in his work, Summa Theologica (1265–1274).
rdf:langString La redécouverte d'Aristote est la période historique allant du milieu du XIIe au XIIIe siècle, durant laquelle la plupart des livres d'Aristote ont été redécouverts, traduits du grec ancien au syriaque ou au latin, et copiés massivement, au cours du Moyen Âge. La redécouverte a duré environ un siècle, permettant l'émergence d'une quarantaine d'ouvrages, formant le Corpus aristotelicum. La récupération des textes d'Aristote est considérée comme une période majeure de la philosophie médiévale, menant à l' aristotélisme.
rdf:langString Il recupero delle opere di Aristotele fu un fenomeno di ricezione culturale del pensiero aristotelico che si realizzò nell'Occidente latino, in epoca medievale, attraverso la copia o la traduzione in latino della maggior parte (circa il 95%) delle opere aristoteliche dal greco o dall'arabo. Il recupero durò all'incirca un secolo, dalla metà del XII fino alla metà del XIII secolo, e determinò la copia o la traduzione di oltre 42 testi, compresi alcuni scritti in arabo dei Mori, mentre invece le precedenti versioni latine contemplavano la diffusione di due sole opere: le Categorie e Sull'Interpretazione (De Interpretatione). La mancanza di traduzioni latine era dovuta a molteplici fattori, il limitato accesso ai testi greci, la scarsità di papiro (a causa dell'interruzione dei commerci con l'Egitto), non ancora sostituito dalla pergamena, e l'esiguo numero di persone che sapessero leggere il greco antico. Il recupero delle opere aristoteliche è ritenuto un avvenimento fondamentale per la filosofia medievale, che valorizzò notevolmente l'aristotelismo. Siccome alcune nuove traduzioni restituivano un'immagine di Aristotele come filosofo che poteva spingere i cristiani su posizioni eretiche, diverse personalità del cristianesimo per decenni furono propense ad avversarle, come i teologi dell'Università di Parigi, che inserirono le opere dello Stagirita negli elenchi dei libri interdetti (condanne del 1210-1277). Verso la fine di questo periodo, Tommaso d'Aquino, nella sua Summa Theologica, riuscì a riconciliare i punti di vista discordanti tra Aristotelismo e Cristianesimo. Sulla scia dell'Aquinate, altri importanti teologi ed esponenti religiosi mostrarono di vedere con favore alcune opere aristoteliche rinvenute, il che spianò la strada per il riconoscimento e l'insegnamento dei libri interdetti in passato.
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