Omnia sunt communia

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Omnia sunt communia es una expresión del latín que significa «todo es común» o «todo es de todos». rdf:langString
Omnia sunt communia is a Latin phrase and slogan translated as "all things are to be held in common" or simply "all things in common". Originating in the Latin translation of the Acts of the Apostles, altered forms of the slogan were applied as a legal maxim in canon law and later in secular law. The phrase was also a central inspiration for Christian communism. rdf:langString
Omnia sunt communia è un'espressione della lingua latina che significa "tutto è comune" o "tutto è di tutti". L'espressione è stata utilizzata come grido di battaglia dal pastore protestante riformatore tedesco Thomas Müntzer, una figura importante del cristianesimo rivoluzionario nonché uno dei capi dei ribelli nella guerra dei contadini tedeschi. Dall'inquisitore Eymerich, l'espressione è riferita alla dottrina dei Dolciniani: «omnia communia esse docebant, etiam uxores» ("ogni cosa è in comune, insegnavano, anche le mogli"). rdf:langString
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rdf:langString Omnia sunt communia es una expresión del latín que significa «todo es común» o «todo es de todos».
rdf:langString Omnia sunt communia is a Latin phrase and slogan translated as "all things are to be held in common" or simply "all things in common". Originating in the Latin translation of the Acts of the Apostles, altered forms of the slogan were applied as a legal maxim in canon law and later in secular law. The phrase was also a central inspiration for Christian communism.
rdf:langString Omnia sunt communia è un'espressione della lingua latina che significa "tutto è comune" o "tutto è di tutti". L'espressione è stata utilizzata come grido di battaglia dal pastore protestante riformatore tedesco Thomas Müntzer, una figura importante del cristianesimo rivoluzionario nonché uno dei capi dei ribelli nella guerra dei contadini tedeschi. L'espressione si trova già nella scolastica medievale, ad esempio in Guglielmo d'Auxerre: «In extrema necessitate omnia sunt communia» ("in caso di estrema necessità ogni cosa è comune"); essa viene spesso citata attribuendola a Tommaso D'Aquino, o comunque viene indicata come massima della filosofia tomistica. Nel suo principale trattato teologico, Summa Theologiae, Tommaso D'Aquino difendeva la proprietà privata dei beni e legittimava le attività commerciali e mercantili; tuttavia il filosofo riteneva che, in situazioni di necessità estrema, la proprietà privata dovesse attenuare la propria importanza fino a diventare comune. Dall'inquisitore Eymerich, l'espressione è riferita alla dottrina dei Dolciniani: «omnia communia esse docebant, etiam uxores» ("ogni cosa è in comune, insegnavano, anche le mogli").
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