Murder of Marta Russo

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Marta Russo (* 13. April 1975 in Rom; † 14. Mai 1997 ebenda) war eine italienische Jurastudentin. Ihre Ermordung im Jahre 1997 und die darauf folgenden Ermittlungen erregten internationales Aufsehen. Die Tat konnte bis heute nicht restlos aufgeklärt werden. rdf:langString
L'omicidio di Marta Russo avvenne all'interno della città universitaria della Sapienza di Roma il 9 maggio 1997, quando la vittima, studentessa ventiduenne di giurisprudenza, fu gravemente ferita da un colpo di pistola, morendo cinque giorni dopo in ospedale. Il caso di Marta Russo è finito negli anni per diventare uno dei misteri della cronaca nera italiana. rdf:langString
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rdf:langString Marta Russo (* 13. April 1975 in Rom; † 14. Mai 1997 ebenda) war eine italienische Jurastudentin. Ihre Ermordung im Jahre 1997 und die darauf folgenden Ermittlungen erregten internationales Aufsehen. Die Tat konnte bis heute nicht restlos aufgeklärt werden.
rdf:langString L'omicidio di Marta Russo avvenne all'interno della città universitaria della Sapienza di Roma il 9 maggio 1997, quando la vittima, studentessa ventiduenne di giurisprudenza, fu gravemente ferita da un colpo di pistola, morendo cinque giorni dopo in ospedale. L'omicidio fu al centro di un complesso caso giudiziario oggetto di grande copertura mediatica, sia per il luogo in cui era stato commesso, sia per la difficoltà delle prime indagini, che non riuscirono a delineare un movente, vertendo su ipotesi non confermate come lo scambio di persona, il "delitto perfetto", il terrorismo e infine lo sparo accidentale; è ricordato anche per l'intervento di personalità politiche, specie a causa dell'atteggiamento dei due pubblici ministeri, ritenuto da molti eccessivamente inquisitorio e che diede anche luogo a un breve procedimento per abuso d'ufficio e violenza privata. Nel 2003, principalmente sulla base di una controversa testimonianza, fu condannato in via definitiva per omicidio colposo aggravato l'assistente universitario di filosofia del diritto Giovanni Scattone; un suo collega, Salvatore Ferraro, fu condannato limitatamente al reato di favoreggiamento personale. Entrambi si sono sempre professati innocenti. Nella prima sentenza si specifica che Scattone avrebbe esploso un colpo per errore maneggiando una pistola per motivi ignoti, forse per provare l'arma sparando contro un muro o senza sapere che fosse carica, e Ferraro lo avrebbe coperto tacendo e portando via l'arma. Il delitto fu definito colposo anche perché Scattone, dalla posizione in cui si sarebbe trovato, non avrebbe potuto esplodere un colpo mirato, né avrebbe compiuto un'azione dolosa in presenza di tanti testimoni. Il terzo indagato, l'usciere dell'istituto Francesco Liparota, venne assolto dall'accusa di favoreggiamento dalla Cassazione, tramite annullamento senza rinvio. Tutti i numerosi altri indagati, principalmente per i reati di favoreggiamento, diffamazione o falsa testimonianza, furono assolti con formula piena in primo grado. Il caso di Marta Russo è finito negli anni per diventare uno dei misteri della cronaca nera italiana.
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