Ludu U Hla
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Ludu U Hla (Burmese: လူထုဦးလှ; pronounced [lùdṵ ʔú l̥a̰]; 19 January 1910 – 7 August 1982) was a Burmese journalist, publisher, chronicler, folklorist and social reformer whose prolific writings include a considerable number of path-breaking nonfiction works. He was married to fellow writer and journalist Ludu Daw Amar.
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Ludu U Hla (Nyaunglebin, 19 gennaio 1910 – Mandalay, 7 agosto 1982) è stato un giornalista e editore birmano i cui prolifici scritti includono un numero considerevole di opere di saggistica. Era sposato con la collega scrittrice e giornalista Ludu Daw Amar. La produzione di 43 volumi di racconti popolari, per un totale di 1597 racconti, che raccolse tra il 1962 e il 1977 dalla maggior parte delle minoranze etniche della Birmania, è stata un'impresa veramente erculea. Molti di questi sono stati tradotti in diverse lingue. Scrisse altri 5 volumi di racconti popolari da tutto il mondo.
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Ludu U Hla
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Ludu U Hla
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Ludu U Hla
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Ludu U Hla
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1982-08-07
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1910-01-19
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1910-01-19
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Portrait in the Ludu Library
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Tin Win
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Nyein Chan
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Soe Win
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Po Than Gyaung
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Than Yin Mar
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1982-08-07
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180
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Writer
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Ludu U Hla (Burmese: လူထုဦးလှ; pronounced [lùdṵ ʔú l̥a̰]; 19 January 1910 – 7 August 1982) was a Burmese journalist, publisher, chronicler, folklorist and social reformer whose prolific writings include a considerable number of path-breaking nonfiction works. He was married to fellow writer and journalist Ludu Daw Amar. He collected oral histories from people in a diverse range of occupations which included a boatmaster on the Irrawaddy, a bamboo raftsman on the Salween, the keeper of a logging elephant, a broker for Steele Bros. (a large trading company during the colonial period), a gambler on horses, a bureaucrat and a reporter. These were published in a series of books titled "I the ------". A library of 43 volumes of folk tales, a total of 1597 stories, that he collected between 1962 and 1977 from most of the ethnic minorities of Burma was a truly Herculean undertaking. Many of these have been translated into several languages. There are 5 other volumes of folktales from around the world to his credit. During the U Nu era of parliamentary democracy, he spent over three years in Rangoon Central Jail as a political prisoner after publishing a controversial news story in his Mandalay newspaper Ludu (The People). Whilst in prison he interviewed several inmates and wrote their life stories as told in the first person narrative, the best known collection of which was published in The Caged Ones; it won the UNESCO award for literature in 1958, and has been translated into English.
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Ludu U Hla (Nyaunglebin, 19 gennaio 1910 – Mandalay, 7 agosto 1982) è stato un giornalista e editore birmano i cui prolifici scritti includono un numero considerevole di opere di saggistica. Era sposato con la collega scrittrice e giornalista Ludu Daw Amar. Raccolse storie orali da persone in una vasta gamma di occupazioni che includevano un barcaiolo che operava sull'Irrawaddy, un conduttore di una canoa di bambù sul fiume Salween, il custode di un elefante da disboscamento, un broker per Steele Bros. (una grande società commerciale durante il periodo coloniale), un giocatore d'azzardo sui cavalli, un burocrate e un giornalista. Questi sono stati pubblicati in una serie di libri intitolati "Io il ------". La produzione di 43 volumi di racconti popolari, per un totale di 1597 racconti, che raccolse tra il 1962 e il 1977 dalla maggior parte delle minoranze etniche della Birmania, è stata un'impresa veramente erculea. Molti di questi sono stati tradotti in diverse lingue. Scrisse altri 5 volumi di racconti popolari da tutto il mondo. Durante l'era U Nu della democrazia parlamentare, trascorse più di tre anni nella prigione centrale di Rangoon come prigioniero politico dopo aver pubblicato una notizia controversa nel suo quotidiano Mandalay Ludu (Il popolo). Mentre era in prigione intervistò diversi detenuti e scrisse le loro storie di vita, raccontate nella narrazione in prima persona, la cui raccolta più nota è stata pubblicata in The Caged Ones. Vinse il premio UNESCO per la letteratura nel 1958 e le sue opere sono state tradotte in inglese.
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1910
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1982