List of railway lines in Italy
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This is a list of all railway lines in Italy.
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La rete delle ferrovie italiane ammonta, al 31 dicembre 2019, a 16779 km di tratte di proprietà statale in esercizio e gestite dalla società Rete Ferroviaria Italiana. A queste vanno sommate quasi 3 000 km di linee secondarie (di cui circa 2 700 km a binario unico) di proprietà regionale e gestite da altre società di capitali pubblici e privati. Dal 2001 l'infrastruttura ferroviaria nazionale a scartamento ordinario è interamente gestita da RFI e si snoda attraverso tutte le regioni e province italiane.
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Ferrovie italiane
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List of railway lines in Italy
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La rete delle ferrovie italiane ammonta, al 31 dicembre 2019, a 16779 km di tratte di proprietà statale in esercizio e gestite dalla società Rete Ferroviaria Italiana. A queste vanno sommate quasi 3 000 km di linee secondarie (di cui circa 2 700 km a binario unico) di proprietà regionale e gestite da altre società di capitali pubblici e privati. A seguito della statalizzazione delle ferrovie italiane e della nascita dell'Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato (1905) per la gestione diretta dell'infrastruttura e dei servizi ferroviari, rimasero in concessione ad imprese private numerose linee già esistenti e di interesse locale, definite brevemente ferrovie in concessione, e successivamente ne furono attivate altre con lo stesso status gestionale. La definizione di ferrovia concessa non è più in uso, se non impropriamente, dal momento che l'istituto della concessione ferroviaria è stato superato e le vecchie ferrovie concesse sono divenute tutte ferrovie regionali di proprietà pubblica delle regioni, sporadicamente assieme ad altre tratte già delle Ferrovie dello Stato Italiane. Lo sviluppo della rete raggiunse il suo massimo nella prima metà del XX secolo, quando le linee ferroviarie percorrevano ormai ogni parte del territorio nazionale. Era tuttavia presente una disomogeneità in termini di scartamento ferroviario in quanto solo le linee principali erano state costruite a scartamento normale, mentre per tutte le altre si era deciso l'impiego del più economico scartamento ridotto. A partire dagli anni 1950 vennero attuate, a più riprese e fino a tempi recenti, politiche di soppressione di impianti, da molti giudicate controproducenti o inopportune. Dalla politica del cosiddetto taglio dei rami secchi furono colpite quasi esclusivamente le linee a scartamento ridotto, riducendo sensibilmente i costi complessivi di gestione ma anche i chilometri di rete ferroviaria in attività. Dal 2001 l'infrastruttura ferroviaria nazionale a scartamento ordinario è interamente gestita da RFI e si snoda attraverso tutte le regioni e province italiane.
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