Liberalism: A Counter-History

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Liberalism: A Counter-History (Italian: Controstoria del liberalismo) is a 2005 book by Italian philosopher Domenico Losurdo, first published in English in 2011. In the book, Losurdo examines the inner contradictions of the highly influential history of liberalism and its political tradition. Key liberal thinkers who are discussed include John Locke, Alexis de Tocqueville and Edmund Burke. rdf:langString
Controstoria del liberalismo è un libro di Domenico Losurdo pubblicato da Editori Laterza nel 2005. Losurdo esamina le contraddizioni interne dell'influente tradizione politica liberale, in particolare la filosofia politica che sostiene il laissez-faire, celebra la libertà individuale e riconosce i diritti di proprietà, sostenendo che pur pretendendo di enfatizzare l'importanza della libertà individuale il «liberalismo reale» fu in pratica a lungo contrassegnato dalla sua esclusione di persone da questi diritti, con conseguente sfruttamento quale razzismo, schiavitù e genocidio, spesso scusati e persino celebrati nella tradizione liberale. rdf:langString
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rdf:langString Liberalism: A Counter-History (Italian: Controstoria del liberalismo) is a 2005 book by Italian philosopher Domenico Losurdo, first published in English in 2011. In the book, Losurdo examines the inner contradictions of the highly influential history of liberalism and its political tradition. Key liberal thinkers who are discussed include John Locke, Alexis de Tocqueville and Edmund Burke. Losurdo argues that the liberal tradition has often excused and even celebrated racism, slavery, exploitation and genocide. Among the atrocities that Losurdo finds liberalism condoned include the Great Famine of Ireland, chattel slavery in the United States, the Indian genocide in North America, the Opium Wars, British crimes in India and the implementation of Jim Crow laws in the American South.
rdf:langString Controstoria del liberalismo è un libro di Domenico Losurdo pubblicato da Editori Laterza nel 2005. Losurdo esamina le contraddizioni interne dell'influente tradizione politica liberale, in particolare la filosofia politica che sostiene il laissez-faire, celebra la libertà individuale e riconosce i diritti di proprietà, sostenendo che pur pretendendo di enfatizzare l'importanza della libertà individuale il «liberalismo reale» fu in pratica a lungo contrassegnato dalla sua esclusione di persone da questi diritti, con conseguente sfruttamento quale razzismo, schiavitù e genocidio, spesso scusati e persino celebrati nella tradizione liberale. I principali pensatori liberali di cui parla sono Edmund Burke, John Locke e Alexis de Tocqueville. Tra le atrocità condonate dal liberalismo vi sono la carestia della patata irlandese, la schiavitù negli Stati Uniti, il genocidio indiano in Nord America, le guerre dell'oppio, i crimini britannici in India (in particolare i moti indiani del 1857 e la carestia del Bengala del 1943-1944) e l'implementazione delle leggi Jim Crow negli Stati Uniti meridionali. Le origini del nazismo si troverebbero in quelle che considera politiche colonialiste e imperialiste del mondo occidentale. Esaminando le posizioni intellettuali e politiche degli intellettuali sulla modernità, Losurdo stima che Immanuel Kant e Georg Wilhelm Friedrich Hegel furono i più grandi pensatori della modernità mentre Friedrich Nietzsche fu il suo più grande critico.
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