King of the Lands
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King of the Lands (Akkadian: šar mātāti), also interpreted as just King of Lands or the more boastful King of All Lands was a title of great prestige claimed by powerful monarchs in ancient Mesopotamia. Introduced during the Neo-Assyrian Empire (911 BC–609 BC), the term mātāti explicitly refers to foreign (e.g. non-Assyrian) lands, often beyond the confines of Mesopotamia itself (in contrast to the word mātu which refers to the Assyrian land itself), suggesting that the Assyrian king had the right to govern foreign lands as well as his own.
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Re delle Terre (accadico: šar mātāti), anche traducibile come Re di quelle terre o il più vanaglorioso Re di Tutte le Terre era un titolo di grande prestigio rivendicato dai potenti monarchi nell'antica Mesopotamia. Introdotto durante l'Impero neo-assiro (911 a.C.-609 a.C.), il termine mātāti si riferisce esplicitamente a terre straniere, intese cioè come non assire, spesso oltre i confini della Mesopotamia stessa e in contrasto con la parola mātu che si riferisce invece alla terra assira vera e propria, suggerendo che il re assiro aveva il diritto di governare tanto sulle terre straniere quanto sulle sue.
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Re delle Terre
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King of the Lands
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King of the Lands (Akkadian: šar mātāti), also interpreted as just King of Lands or the more boastful King of All Lands was a title of great prestige claimed by powerful monarchs in ancient Mesopotamia. Introduced during the Neo-Assyrian Empire (911 BC–609 BC), the term mātāti explicitly refers to foreign (e.g. non-Assyrian) lands, often beyond the confines of Mesopotamia itself (in contrast to the word mātu which refers to the Assyrian land itself), suggesting that the Assyrian king had the right to govern foreign lands as well as his own.
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Re delle Terre (accadico: šar mātāti), anche traducibile come Re di quelle terre o il più vanaglorioso Re di Tutte le Terre era un titolo di grande prestigio rivendicato dai potenti monarchi nell'antica Mesopotamia. Introdotto durante l'Impero neo-assiro (911 a.C.-609 a.C.), il termine mātāti si riferisce esplicitamente a terre straniere, intese cioè come non assire, spesso oltre i confini della Mesopotamia stessa e in contrasto con la parola mātu che si riferisce invece alla terra assira vera e propria, suggerendo che il re assiro aveva il diritto di governare tanto sulle terre straniere quanto sulle sue.
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