History of the Jews in Ancona
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The history of the Jews in Ancona in Italy, began when Jews settled into the city in the first half of the 14th century, contributing to money-lending and other economic roles. The Jewish community of Ancona is one of the oldest and most significant Jewish communities in Italy. The presence of Jews is first recorded in the 10th century. In the following centuries the community grew because of the importance of the port and commercial links with the Levant.
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La présence de Juifs à Ancône remonte au moins au Xe siècle. La ville abrite ainsi l'une des plus anciennes communautés juives d'Italie. Des Juifs venant d'Orient arrivent au Moyen Âge dans la capitale des Marches en Italie centrale face à la mer Adriatique, à moins de 300 kilomètres au Nord-Est de Rome. Leur communauté s'accroît à travers les siècles par l'arrivée de réfugiés ashkénazes puis séfarades fuyant l'antisémitisme. Si Ancône comme Venise ou d'autres villes d'Italie représentent souvent une terre d'immigration pour les Juifs persécutés ailleurs, c'est non seulement parce que ces endroits offraient une plus grande opportunité pour le commerce, mais surtout parce que leur situation sur le littoral permettait, en cas de nécessité, d'échapper aux persécutions.
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La comunità ebraica di Ancona è una delle più antiche e significative comunità ebraiche d'Italia. Antico cimitero ebraico di Ancona, detto campo degli ebrei La presenza di ebrei è ricordata già prima del Mille. Nei secoli seguenti essa si andò espandendo per l'importanza del porto e dei rapporti commerciali con il Levante. L'assoggettamento dal 1532 allo Stato della Chiesa portò all'istituzione del ghetto nel 1555 e ad episodi di intolleranza che culminarono l'anno successivo nella condanna al rogo di 25 marrani nell'odierna piazza Enrico Malatesta. L'evento provocò vaste proteste internazionali e un boicottaggio commerciale di due anni del porto di Ancona. La comunità rimase tuttavia numerosa e prospera nel Seicento e nel Settecento.
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Histoire des Juifs à Ancône
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History of the Jews in Ancona
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Comunità ebraica di Ancona
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January 2020
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The history of the Jews in Ancona in Italy, began when Jews settled into the city in the first half of the 14th century, contributing to money-lending and other economic roles. The Jewish community of Ancona is one of the oldest and most significant Jewish communities in Italy. The presence of Jews is first recorded in the 10th century. In the following centuries the community grew because of the importance of the port and commercial links with the Levant.
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La présence de Juifs à Ancône remonte au moins au Xe siècle. La ville abrite ainsi l'une des plus anciennes communautés juives d'Italie. Des Juifs venant d'Orient arrivent au Moyen Âge dans la capitale des Marches en Italie centrale face à la mer Adriatique, à moins de 300 kilomètres au Nord-Est de Rome. Leur communauté s'accroît à travers les siècles par l'arrivée de réfugiés ashkénazes puis séfarades fuyant l'antisémitisme. Si Ancône comme Venise ou d'autres villes d'Italie représentent souvent une terre d'immigration pour les Juifs persécutés ailleurs, c'est non seulement parce que ces endroits offraient une plus grande opportunité pour le commerce, mais surtout parce que leur situation sur le littoral permettait, en cas de nécessité, d'échapper aux persécutions. Ces Juifs d'origine diverse constituent à Ancône une communauté qui connaît au long des siècles les affres de la pression religieuse réservée aux Juifs en terre chrétienne dominée par les papes et l'antijudaïsme populaire. Son déclin s'inscrit notablement dans la deuxième moitié du XXe siècle avec la Shoah.
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La comunità ebraica di Ancona è una delle più antiche e significative comunità ebraiche d'Italia. Antico cimitero ebraico di Ancona, detto campo degli ebrei La presenza di ebrei è ricordata già prima del Mille. Nei secoli seguenti essa si andò espandendo per l'importanza del porto e dei rapporti commerciali con il Levante. L'assoggettamento dal 1532 allo Stato della Chiesa portò all'istituzione del ghetto nel 1555 e ad episodi di intolleranza che culminarono l'anno successivo nella condanna al rogo di 25 marrani nell'odierna piazza Enrico Malatesta. L'evento provocò vaste proteste internazionali e un boicottaggio commerciale di due anni del porto di Ancona. La comunità rimase tuttavia numerosa e prospera nel Seicento e nel Settecento. L'arrivo delle truppe francesi nel 1796 fu salutato con entusiasmo dagli ebrei anconetani e tre di essi, Sanson Constantini, David e Ezechiele Morpurgo, furono eletti nel nuovo consiglio comunale. La restaurazione riportò il ghetto e un'ondata di repressione religiosa che terminò solo nel 1831. Trent'anni più tardi Ancona sarà annessa al nuovo Stato italiano e le discriminazioni cessarono. Nella metà dell'Ottocento l'antica area del ghetto fu soggetta ad ampi lavori di rinnovamento che ne alterarono la struttura, ad eccezione dell'area di via Astagno e via del Bagno. Proprio in via Astagno si trovano le due sinagoghe, che rappresentano i più importanti monumenti della presenza ebraica ad Ancona. Nel Parco del Cardeto, a picco sul mare, si estende l'antico cimitero, detto "Campo degli Ebrei", che fu in uso dal 1428 al 1860. Agli inizi del Novecento la comunità di Ancona contava 1.800 persone, oggi ridotte a 400. Hanno pesato l'emigrazione e le persecuzioni razziali dell'Olocausto. Ha avuto come rabbino capo alcuni dei più influenti rabbini italiani come Elio Toaff e recentemente, Giuseppe Laras.
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