Giorgio Coda

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Giorgio Giuseppe Antonio Maria Coda (born 21 January 1924) is an Italian psychiatrist and professor. He was vicedirector of the mental hospital of Turin (Italian: Ospedale psichiatrico di Torino, in Collegno) and director of villa Azzurra (institute for children), in Grugliasco (Turin) After the trial, that lasted from 1970 to 1974, he was sentenced to five years of imprisonment for patient abuse, as well as to interdiction from the medical profession for five years and payment of legal expenses. He has been nicknamed "The Electrician" (Italian: l'elettricista) for his misuse of the electroshock therapy. rdf:langString
Giorgio Giuseppe Antonio Maria Coda (Torino, 21 gennaio 1924) è uno psichiatra italiano. Divenne noto come "l'elettricista" (oppure anche "l'elettricista di Collegno" per analogia con lo smemorato di Collegno) per il suo uso improprio della tecnica dell'elettroshock. È stato vicedirettore dell'ospedale psichiatrico di Collegno e direttore di villa Azzurra (struttura per bambini), a Grugliasco (Torino). Fu processato nel periodo 1970-1974 per maltrattamenti con relativa condanna a cinque anni di detenzione, al pagamento delle spese processuali e all'interdizione dalla professione medica per cinque anni. rdf:langString
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rdf:langString Turin, Italy
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rdf:langString Italian psychiatrist and professor Giorgio Coda
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rdf:langString The electrician
rdf:langString Giorgio Giuseppe Antonio Maria Coda (born 21 January 1924) is an Italian psychiatrist and professor. He was vicedirector of the mental hospital of Turin (Italian: Ospedale psichiatrico di Torino, in Collegno) and director of villa Azzurra (institute for children), in Grugliasco (Turin) After the trial, that lasted from 1970 to 1974, he was sentenced to five years of imprisonment for patient abuse, as well as to interdiction from the medical profession for five years and payment of legal expenses. He has been nicknamed "The Electrician" (Italian: l'elettricista) for his misuse of the electroshock therapy. The medical treatment consisted in the application of long-lasting electric current to the genitals and to the head. The treatment did not make the patient lose consciousness and caused strong pain. According to Giorgio Coda, this treatment should have cured the patient. The treatment was called alternatively "electro-massage" (Italian: elettromassaggio) or electroshock depending on whether it was applied to the genitals or to the head. In some cases, the two terms have been used without distinction to denote the generic treatment. The treatment was practiced systematically without anesthesia and, sometimes, without cream and rubber protection device inside the mouth, blowing up the patient's teeth during the treatments. During the trial, Giorgio Coda admitted he had practiced about 5000 "electro-massages" in his career. The above treatment was also administered to alcoholics, drug addicts, homosexuals and masturbators, and it generated such a strong fear of the treatment, that most patients, at least temporarily, desisted from their acts and behaviors. The trial and the sentence, collected and analyzed in Alberto Papuzzi's book Portami su quello che canta have shown the coercive and punitive purpose of "electro-massages", which in practice were tools of torture and punishment, used on children too (in villa Azzurra). Deaths during the treatment and suicides occurring in Coda's clinics raise the suspicion that they may have been provoked, at least in part, by the fear of suffering. At the time the case was interpreted in political terms by some journalists and by the left-wing public opinion, with the bourgeois doctor abusing the weakest members of the proletariat.
rdf:langString Giorgio Giuseppe Antonio Maria Coda (Torino, 21 gennaio 1924) è uno psichiatra italiano. Divenne noto come "l'elettricista" (oppure anche "l'elettricista di Collegno" per analogia con lo smemorato di Collegno) per il suo uso improprio della tecnica dell'elettroshock. È stato vicedirettore dell'ospedale psichiatrico di Collegno e direttore di villa Azzurra (struttura per bambini), a Grugliasco (Torino). Fu processato nel periodo 1970-1974 per maltrattamenti con relativa condanna a cinque anni di detenzione, al pagamento delle spese processuali e all'interdizione dalla professione medica per cinque anni. Il "trattamento medico" consisteva nell'applicazione di scariche di elettroshock durature ai genitali e alla testa che non facevano perdere coscienza al malato pur provocandogli lancinanti dolori e che avrebbero dovuto, secondo Giorgio Coda, curare il paziente. Il trattamento era chiamato da Coda "elettroshock" o "elettromassaggio" a seconda che venisse praticato alla testa o ai genitali. Altre volte, la parola elettromassaggio era usata come sinonimo di elettroshock. Il trattamento era praticato quasi sempre senza anestesia e, a volte, senza pomata e gomma in bocca, facendo così saltare i denti al paziente. Giorgio Coda, durante il processo, ha ammesso di aver praticato circa 5000 elettromassaggi. Il trattamento di cui sopra era praticato anche su alcolisti, tossicodipendenti, omosessuali e masturbatori, e generava un fortissimo senso di paura, tale da far desistere i pazienti, perlomeno temporaneamente. Il processo e la sentenza, raccolti e analizzati nel libro Portami su quello che canta del giornalista Alberto Papuzzi, hanno messo in luce il carattere coercitivo e punitivo degli elettromassaggi, i quali non erano strumenti di cura ma atroci strumenti di tortura e punizione usati anche su bambini. Alcune morti sospette durante l'elettroshock e alcuni suicidi verificatisi negli istituti hanno fatto nascere il sospetto che possano essere stati provocati dalla paura della sofferenza dei trattamenti. Pur essendo un fatto di cronaca privo di connotazioni politiche, il caso ai suoi tempi è stato interpretato da taluni in chiave politica, secondo le chiavi interpretative del Novecento. In quest'ottica, il medico "borghese" si accaniva contro le fasce più deboli del "proletariato".
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