Deus, in adiutorium meum intende
http://dbpedia.org/resource/Deus,_in_adiutorium_meum_intende
Deus, in adiutorium meum intende (česky Bože, pospěš mi na pomoc) a odpověď Domine, ad adiuvandum me festina (Pane pospěš mi pomáhat) je responsorium (preces), kterým začínají jednotlivé modlitby breviáře. Zvolání vychází ze žalmu 70.
rdf:langString
"Deus, in adiutorium meum intende", with the response "Domine, ad adiuvandum me festina" (respectively, "O God, come to my assistance" and "O LORD, make haste to help me") are the first verse of Psalm 70 (Psalm 69 in the Vulgate): "Make haste, O God, to deliver me; Make haste to help me, O LORD."; Hebrew: לַ֝מְנַצֵּ֗חַ לְדָוִ֥ד לְהַזְכִּֽיר׃ אֱלֹהִ֥ים לְהַצִּילֵ֑נִי יְ֝הוָ֗ה לְעֶזְרָ֥תִי חֽוּשָֽׁה׃ ’Ĕlōhîm lə-haṣṣîlênî YHWH lə-‘ezrāṯî ḥūšāh. In this form they are a traditional Latin Christian prayer.
rdf:langString
"Deus, in adiutorium meum intende", con la risposta "Domine, ad adiuvandum me festina" (rispettivamente, "O Dio, vieni a salvarmi" e "Signore, vieni presto in mio aiuto") sono il primo verso di Salmo 70 (Salmo 69 nella Vulgata); in ebraico: לַ֝מְנַצֵּ֗חַ לְדָוִ֥ד לְהַזְכִּֽיר׃ אֱלֹהִ֥ים לְהַצִּילֵ֑נִי יְ֝הוָ֗ה לְעֶזְרָ֥תִי חֽוּשָֽׁה׃?'Ĕlōhîm lə-haṣṣîlênî Yahweh lə-'ezrāṯî ḥūšāh. È una tradizionale preghiera cristiana in latino. San Giovanni Cassiano così scriveva:
rdf:langString
rdf:langString
Deus, in adiutorium meum intende
rdf:langString
Deus, in adiutorium meum intende
rdf:langString
Deus, in adiutorium meum intende
xsd:integer
17406077
xsd:integer
1064128165
rdf:langString
Deus, in adiutorium meum intende (česky Bože, pospěš mi na pomoc) a odpověď Domine, ad adiuvandum me festina (Pane pospěš mi pomáhat) je responsorium (preces), kterým začínají jednotlivé modlitby breviáře. Zvolání vychází ze žalmu 70.
rdf:langString
"Deus, in adiutorium meum intende", with the response "Domine, ad adiuvandum me festina" (respectively, "O God, come to my assistance" and "O LORD, make haste to help me") are the first verse of Psalm 70 (Psalm 69 in the Vulgate): "Make haste, O God, to deliver me; Make haste to help me, O LORD."; Hebrew: לַ֝מְנַצֵּ֗חַ לְדָוִ֥ד לְהַזְכִּֽיר׃ אֱלֹהִ֥ים לְהַצִּילֵ֑נִי יְ֝הוָ֗ה לְעֶזְרָ֥תִי חֽוּשָֽׁה׃ ’Ĕlōhîm lə-haṣṣîlênî YHWH lə-‘ezrāṯî ḥūšāh. In this form they are a traditional Latin Christian prayer. These words form the introductory prayer to every Hour of the Roman, Ambrosian, and monastic Breviaries, except during the last three days of Holy Week, and in the Office of the Dead. While these are recited or sung, all present bless themselves with the sign of the cross. Tradition says that Benedict of Nursia introduced this custom into the monastic Office, heavily influenced by the writings of Saint John Cassian. Saint Gregory the Great extended it to all the Roman churches. Saint John Cassian (Coll., X, 10) wrote that from the earliest Christian times the monks used this introduction very often, including outside of the liturgical prayers, as an invocation for every situation, for times of temptation, tiredness, and joy.
rdf:langString
"Deus, in adiutorium meum intende", con la risposta "Domine, ad adiuvandum me festina" (rispettivamente, "O Dio, vieni a salvarmi" e "Signore, vieni presto in mio aiuto") sono il primo verso di Salmo 70 (Salmo 69 nella Vulgata); in ebraico: לַ֝מְנַצֵּ֗חַ לְדָוִ֥ד לְהַזְכִּֽיר׃ אֱלֹהִ֥ים לְהַצִּילֵ֑נִי יְ֝הוָ֗ה לְעֶזְרָ֥תִי חֽוּשָֽׁה׃?'Ĕlōhîm lə-haṣṣîlênî Yahweh lə-'ezrāṯî ḥūšāh. È una tradizionale preghiera cristiana in latino. Queste parole formano la preghiera introduttiva a tutte le Ore dei Breviari romani, ambrosiani e monastici, tranne durante il Triduo Pasquale e nell’Ufficio dei Defunti. Mentre vengono recitate o cantate le parole di questa preghiera, tutti i presenti fanno il segno della croce. La tradizione vuole che sia stato san Benedetto da Norcia ad introdurre questa usanza nell'Ufficio monastico, fortemente influenzato dagli scritti di san Giovanni Cassiano. San Gregorio Magno lo estese a tutte le chiese romane. San Giovanni Cassiano così scriveva: “O Dio, vieni in mio aiuto; Signore, vieni presto ad aiutarmi” [Sal 69,2]. Di fatto, questo breve versetto, non senza motivo, è stato particolarmente ripreso da tutto il complesso della Scrittura. Esso riflette tutti i sentimenti, di cui può essere capace la natura umana, e si adatta con sufficiente proprietà e convenienza ad ogni stato e a tutte le tentazioni. E in realtà questo versetto contiene l’invocazione a Dio di fronte a tutte le difficoltà, contiene l’umiltà d’una pia confessione, contiene la vigilanza in vista di ogni sollecitudine e timore, la fiducia d’essere esauditi, la confidenza d’un aiuto sempre presente e disponibile. E di fatto, chi sempre invoca il proprio protettore, è sicuro che quello è sempre presente. Questo versetto contiene l’ardore dell’amore e della carità, ha la visione delle insidie e la paura dei nemici, dai quali l’anima, osservando se stessa, ammette giorno e notte di non poter essere liberata senza l’aiuto del proprio protettore. Questo versetto è un muro inespugnabile, una corazza impenetrabile e uno scudo ben sicuro per tutti coloro che sostengono gli attacchi dei demoni. Esso non ammette che disperino dei rimedi per la loro salvezza coloro che vengono a trovarsi in preda all’accidia, all’ansietà dell’animo e alla tristezza, o comunque depressi, poiché dichiara colui che viene invocato osserva costantemente le nostre lotte e non è lontano da chi lo invoca. Questo versetto ci ammonisce a non doverci insuperbire troppo per i successi del nostro spirito e per la letizia del nostro cuore, e a non gonfiarci nei momenti della prosperità, visto che non è possibile, com’esso attesta, perseverare in quello stato senza la protezione di Dio, dato che esso non è soltanto un’espressione di continua preghiera, ma anche una supplica per essere aiutati al più presto. Questo versetto, ripeto, risulta necessario e utile per chiunque di noi venga a trovarsi in qualsiasi occorrenza.
xsd:nonNegativeInteger
3624